Piove.
Fili sottili di cui spesso mi servo
per tessere la veste leggera della mia inquietudine.
Danzo allora al ritmo dolce dei tuoni
e tasto la notte con la luce pura dei fulmini.
Scuotono la terra amata
sospiri e memorie tiepide.
Piove ancora.
Fili come ragnatele di seta
che adombrano il sole esangue,
troppo lontano per donare il tepore
che manca come quelle carezze chieste
e mai ricevute.
Fabio Bristot – Rufus