Mi sono vaccinato per motivazioni e ragioni evidenti che magari tutti non possono o vogliono comprendere. Non chiedo, infatti, di essere compreso, ma non chiedetemi di comprendere le vostre motivazioni e le vostre ragioni, perché non riesco davvero a farlo, va oltre le mie modeste capacità.
Ho imparato a rispettare da sempre le minoranze perché necessarie ed assolutamente complementari alle maggioranze, oltre che estremamente utili in ogni processo e necessarie nella dialettica della democrazia vera ed attuata.
Ma questa volta non ci sto. Non ci sto ad esaltare e prendere lezioni da una minoranza che pensa di essere invece maggioranza, arrogante maggioranza, talvolta.
Non ci sto, dunque, a diventare vaccinato “in minoranza” per un manipolo di laureati su feisbuk, per agitatori seriali, per facinorosi e complottisti, per soggetti che potrebbero svenire alla semplice lettura della posologia del “toradol”. Non ci sto e basta.
Non ci sto, infatti, a ritornare al lockdown e alle privazioni che tutti noi abbiamo patito in questi mesi. Non ci sto a riportare indietro le lancette dell’orologio al medioevo sanitario-culturale. Non ci sto a spegnere il sole di nuovo, riportando il tempo delle ombre e del dubbio.
Voglio stringere mani e abbracciare i miei genitori e i miei amici, voglio vedere nel volto le persone, stando assieme a loro con gioia e senza timore, parlando con loro a poche decine di centimetri e non più metri. Voglio respirare l’aria camminando per strada senza masticare nel frattempo i peli della mascherina. Voglio stare bene tra la gente tutelando i più deboli e gli anziani, ma anche me stesso.
Desidero tutto questo con spirito autentico, ma per cortesia basta dittature delle minoranze che non si vaccinano perché lo zio macellaio ha detto ‘che’ o su Novelle 2000 c’era scritto ‘che’ o l’amica della mia parrucchiera mi ha detto ‘che’ (n.b. fanno eccezione le sole persone che attestino a cura medico curante l’impossibilità ‘di’ a causa ‘di’).
Basta per cortesia! Basta, vaccinatevi e tornate a vivere anche voi con noi o viceversa che non cambia.
BUONA SERATA
Fabio Bristot – Rufus