OGGETTO: interrogazione circa l’ordinanza di chiusura del Piazzale di Case Bortot ingresso del Parco Nazionale a causa della caduta di un masso. Quali atti sono stati prodotti?
Il sottoscritto Fabio Bristot a nome dell’intero Gruppo Insieme per Belluno interroga la Giunta allo scopo di conoscere l’esatta situazione in ordine all’oggetto e quali soluzioni siano state prodotte per definire la complessiva sicurezza dell’area.
Premesso che con ordinanza n. 279 del 5 ottobre u.s., atto che crediamo sia stato comunque emanato assai tardivamente, posto che la caduta/crollo del masso è avvenuta addirittura oltre dieci giorni prima, veniva chiuso l’accesso al piazzale di Case Bortot;
vista che la zona in questione è da sempre “l’accesso per antonomasia” al Gruppo della Schiara, ovvero accesso al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e che come tale si caratterizza per la valenza turistica quale terminale per accedere alle predette realtà; attestato che in zona sono presenti alcune realtà ricettive e di ristorazione (albergo diffuso, B&B ed altro) che risentono di questa situazione e risentiranno ancor più in termini economici se non verrà velocemente risolto il problema e garantita la sicurezza;
verificato che in montagna, dove la morfologia è molto variegata ed i versanti assai articolati, diversamente che in altre situazioni o diversamente da modelli scolastici, la caduta di gravi non è sempre riconducibile ad una proiezione esattamente verticale, ma la stessa può anche deviare in ragione della conformità del terreno di decine/centinaia di metri rispetto alla zona del distacco; preso atto che nell’area contermine al suddetto piazzale vi sono varie abitazioni/casere/ricoveri;
ricordato che già dopo due giorni lo scrivente Gruppo richiedeva di conoscere la situazione e l’eventuale evoluzione, permettendosi di offrire qualche consiglio per velocizzare la risoluzione delle criticità;
preso atto che a distanza di oltre un mese il masso è ancora là immobile e che tutta l’area risulta, come da predetta ordinanza chiusa, provocando, oltre a quanto sopra ricordato circa la pericolosità di altri crolli in zona, ovvero anche sulle abitazioni/casere/ricoveri contermini in assenza di una perizia geologica, notevoli problemi di parcheggio in una zona che di parcheggi non ne ha;
preso, altresì, atto che con l’imminente avvento della stagione autunnale, soprattutto con la certa concomitanza delle (auspicate) precipitazioni piovose, ora del tutto assenti, non sarà possibile effettuare alcun lavoro ed, anzi, sarà forse motivo di ulteriore “disagio” se la nicchia di distacco (qualora origine di un crollo) o la corona contermine al movimento creatosi dal masso erratico, non dovesse risultare perfettamente pulita con la rimozione di ogni residuo roccioso;
tutto ciò premesso
si richiede di conoscere quali atti siano stati prodotti, fornendo estremi degli stessi, al fine di dare soluzione a quanto sopra ricordato e richiamato e di conoscere, qualora non sia stato attivata alcuna azione, di conoscere il motivo e di sapere, infine, quando e con quali modalità ciò dovesse essere fatto.
Belluno, 29 ottobre 2017
PER IL GRUPPO INSIEME PER BELLUNO
Fabio Bristot