Al Sig.
Sindaco di Belluno
al Sig.
Presidente del Consiglio Comunale
Loro sedi
OGGETTO: Domanda di attualità ai sensi dell’art. 57 del Regolamento del Consiglio comunale del Comune di Belluno circa le dotazioni di vaccini per la provincia di Belluno e la città di Belluno.
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
premesso che le dinamiche in atto circa l’acquisizione, distribuzione e somministrazione dei vaccini è assolutamente ed oggettivamente molto critica a livello nazionale e internazionale, tanto che le previsioni effettuate a dicembre sul piano vaccinale nazionale sono state profondamente modificate in ragione dell’estrema difficoltà a reperire le varie forme vaccinali presenti sul mercato;
ribadita la valenza strategica di sottoporre a vaccinazione il maggior numero di persone possibile in un arco temporale più ristretto possibile, per le evidenti ragioni di carattere scientifico ed epidemiologico;
sottolineata l’opportunità e la valenza etica di considerare tra le categorie prioritarie da vaccinare le fasce più anziane della popolazione;
preso atto del piano vaccinale della Regione Veneto;
rilevato come dato saliente per la presente domanda di attualità che la provincia di Belluno, come noto una delle aree montane del nostro paese con maggiore tasso di denatalità, ha come indice di vecchiaia 236/100, cioè ha 236 persone anziane con età superiore ai 65 anni ogni 100 giovani con età compresa tra 0 e 14 anni;
rilevato, altresì, che altre province venete come, ad esempio, Padova e Verona hanno rispettivamente un tasso di 177/100 e di 163/100, mentre il Veneto ha un indice medio di 178/100, dato statistico che palesa in modo evidente di quali numeri stiamo parlando;
Tutto ciò premesso,
considerato il ruolo del Sindaco della Città capoluogo;
risultando straordinariamente importante quanto sopra richiamato in ordine all’indice di vecchiaia della nostra provincia e della necessità di proteggere i nostri anziani presenti in percentuali molto più significative rispetto ad altre province;
si chiede gentilmente di conoscere se la Regione Veneto (con lo stesso principio) abbia considerato questi indicatori numerici e queste assolute particolarità nella distribuzione locale dei vaccini o abbia diversamente usato solo criteri proporzionali sul valore assoluto della popolazione, caso in cui la nostra provincia avrebbe oggettivamente meno capacità di difendere le fasce anziane della popolazione;
si richiede, infine, gentilmente di avere evidenza di questa situazione con valori numerici che ci permettano di effettuare le valutazioni del caso.
Belluno, 24 febbraio 2021 Fabio Bristot – Rufus