Posto che quanto in seguito descritto è già stato segnalato dai residenti di Cavessago e dal sottoscritto per le vie brevi senza che vi sia stato esito di sorta, tanto più considerato che il tempo trascorso e le precipitazioni piovose dell’autunno/inverno, grazie all’effetto del canale di drenaggio/scolo (vedasi foto), hanno reso di fatto impraticabile la strada in oggetto richiamata, provocandone un evidente, grave ammaloramento;
verificato che l’ammaloramento ha provocato un solco che in alcuni punti raggiunge i 50/60 cm. di altezza, ha rimosso tutto il pietrame grossolano che prima garantiva comunque la pavimentazione e che lo stesso tratto, senza un intervento mirato, non potrà che peggiorare come è già avvenuto dal momento della prima segnalazione ad oggi;
precisato che, solo in concomitanza della realizzazione di quel canale di drenaggio/scolo (vedasi foto), si è venuta a creare questa situazione, in quanto lo stesso capta le acque meteoriche di tutto il versante a monte e convoglia successivamente le acque proprio in direzione della strada in questione;
precisato, inoltre, che la volontà di chi ha realizzato l’opera era evidente sin dall’inizio quella di scaricare le proprie acque proprio sulla strada comunale in quanto a ridosso della parte finale del canale sono stati messi dei massi per garantire una sorta di (inutile) frangiflutti (vedasi foto);
puntualizzato che quanto descritto non ricade in quanto disposto dall’art. 913 C.C. in quanto è intervenuta, come detto, la realizzazione del canale che è la causa delle dinamiche descritte.
Ciò inquadrato, seppur in estrema sintesi andiamo al merito del quesito.
preso atto che, ad oggi non è stato effettuato né dal privato né tantomeno dal Comune di Belluno alcun tipo di intervento tampone/risolutivo;
verificato che la strada a causa degli eventi sopra segnalati già da qualche mese risulta impercorribile anche a mezzi fuoristrada;
verificato, inoltre, che le suddette condizioni della strada risultano altresì pericolose anche per il transito in bicicletta, attività molto praticata in quella zona;
consapevole che la suddetta manutenzione straordinaria deve essere in capo al privato che ha provocato la suddetta situazione;
accertato che il Comune di Belluno non ha emesso nessuna ordinanza né ha effettuato sopralluoghi di sorta;
richiamato il Codice Civile, il Codice della Strada, la legislazione di riferimento per analoghi casi e, infine, i Regolamenti comunali;
SI CHIEDE DI CONOSCERE:
Se il Comune di Belluno, anche con il supporto della Polizia Locale, abbia in essere di effettuare un sopralluogo per visionare e certificare ulteriormente quanto esposto nella presente interrogazione;
- Se il Comune di Belluno abbia intenzione di effettuare una specifica ordinanza allo scopo preciso di bloccare immediatamente il reiterarsi degli eventi sopra riportati che possono produrre ancora maggiori danni alla strada, ovvero chiedere che il canale di drenaggio venga in parte o del tutto modificato;
- Se il Comune di Belluno intenda promuovere azioni concrete per ripristinare il tratto in questione, verificata la pericolosità dello stesso ed il fatto che lo scolo delle acque dai fondi predetti hanno comportato e comportano anche ammaloramenti di Via Mandon (già segnalata anche in questo caso presenza di pietrame sul sedime stradale in concomitanza con eventi meteorici anche di modesta entità).
- Se il Comune di Belluno, anche attraverso l’opera dell’Unione Montana intenda ripristinare nel suo complesso tutta la tratta che si diparte da Cavessago sino in Via Mandon, vista elevata frequentazione di persone in camminata e bikers e considerato che da almeno 15 anni non sposta un sasso
Si allegano documentazione fotografica e estratto della zona.
Belluno, 2 febbraio 2020 Consigliere Comunale – Gruppo Misto
Fabio Bristot – Rufus