OGGETTO: interrogazione a risposta scritta ed orale gestione discarica di Cordele in ordine all’andamento finanziario della gestione post mortemcon particolare riferimento attività progettuali relative all’impianto di trattamento del percolato in loco rispetto alla temporalizzazione dell’opera e del costo di realizzazione e gestionale.
Premesso che similare quesito era stata formalmente prodotto ancora a febbraio 2015 per tramite di un’interrogazione che voleva conoscere le problematiche gestionali tecniche ed amministrative relative alla complessiva gestione della discarica di Cordele, sia quando la stessa era in regime di coltivazione, sia quando si è dato inizio al così detto processo post mortem,
preso atto che, anche su espressa richiesta della Provincia di Belluno, avevo partecipato ad una serie di riunioni nel 2012 ed a metà 2013, al fine di coadiuvare l’attività del Comune di Belluno allora in stallo per motivazioni non note e che rischiavano di generare criticità che anche usando un eufemismo potevano definirsi davvero significative;
evidenziato con rammarico che ancora nel 2015, dopo 3 anni di completa inerzia, a seguito di svariate e pesanti sollecitazioni ad intervenire sulla discarica di Cordele da parte dell’Amministrazione della Provincia di Belluno alle quali facevano seguito anche le mie personali, il Sindaco annunciava la necessità “di installare un impianto per la depurazione in loco del percolato, senza la necessità di farlo trattare a ditte specializzate. Il vantaggio sarebbe immediato, visto che si taglierebbero i costi di quasi il 90%” (Gazzettino del 29 luglio 2015);
ricordato con eguale rammarico che lo stesso Sindaco dichiarava successivamente nel 2017 che “con il depuratore risparmieremo attorno ai 300 mila euro all’anno” e che si stimava “di poter installare il depuratore nel 2017” (Corriere del Veneto del 7 marzo 2016);
rimarcato che in fase di approvazione del Bilancio di previsione 2019, sempre il Sindaco, sosteneva che “ben 800 mila euro serviranno per la realizzazione del depuratore di Cordele”
preso atto che, ad oggi, tutto sembrerebbe essere ancora fermo… dopo quasi 3 milioni di euro spesi nel periodo 2012/2018 e che, anzi, con un ulteriore, grave stallo che trovo incomprensibile dopo 4 anni di annunci e, immagino, studi ed analisi, siamo ancora al palo della valutazione che vi siano più costi o ci siano più benefici…
Tutto ciò premesso
si richiede di conoscere in dettaglio cosa stia producendo il Comune di Belluno in relazione alla gestione del problema percolato, in genere, e sulla complessiva gestione post mortem della discarica in ordine agli aspetti economici-finanziari e alla attuale copertura finanziaria necessaria a provvedere quanto sopra (accantonamenti, ecc.), avendo cura di fornire la documentazione che suffraghi con atti, cifre e timbri la realtà dei fatti e non più le enunciazioni.
Si richiede, quindi, di conoscere:
- come mai e per quali motivi, a fronte delle dichiarazioni sopra in evidenza, che annunciavano addirittura i lavori per la realizzazione del depuratore nel corso del 2015, a distanza di oltre 4 anni, la gestione del percolato sia rimasta identica, ovvero straordinariamente onerosa per il Comune di Belluno ed i suoi cittadini;
- a chi sia stato affidato l’incarico per realizzare il progetto e con quale atto amministrativo (pregasi fornire estremo dell’atto);
- se corrisponde al vero che nella discarica di Cordele, ovvero a Belluno, oltre alle PFAS (Sostanze perfluoro alchiliche) provenienti dai vari corpi della discarica, verrebbero gestiti anche i PFAS provenienti da fuori provincia e addirittura da fuori regione;
- quali siano stati sino ad ora gli oneri per la realizzazione del progetto e quale sia ora lo stato dello stesso, ovvero se possa essere considerato un progetto esecutivo (pregasi fornire elementi tecnici);
- quali siano i costi di realizzazione complessivi del progetto di realizzazione del depuratore e quale soggetto dovrebbe rendersi carico della realizzazione (pregasi fornire elementi tecnici);
- a quanto ammonti il costo della realizzazione del depuratore e se lo stesso preveda uno stanziamento una tantum da parte del Comune, ovvero se il predetto costo venga poi spalmato sulla tariffa (TARI) o trovi parziale copertura su altri soggetti conferitori del passato (pregasi fornire elementi tecnici);
- a quanto ammonti il costo della gestione annuale del depuratore e se lo stesso preveda uno stanziamento una tantum da parte del Comune, ovvero se il predetto costo venga poi spalmato sulla tariffa (TARI) o trovi parziale copertura su altri soggetti conferitori del passato (pregasi fornire elementi tecnici);
Si richiede, altresì, di conoscere come mai dopo i richiamati, stentorei annunci solo nel maggio 2019 ci si preoccupi di fare un’analisi dei costi-benefici che, diversamente, doveva essere prodotta sin dall’inizio;
Si richiede, inoltre, di sapere se risulta vero che ci sia stato un diretto e formale interessamento della Corte dei Conti in ordine alle spese correnti sino ad ora utilizzate per la gestione del percolato (pregasi fornire gli atti se esistenti);
Infine, rilevata l’inerzia sopra conclamata senza tema di smentita, si richiede ri-istituire la Commissione della discarica di Cordele con il solo poter consultivo, al fine di stimolare senza soluzione di continuità l’azione gestionale, ovvero istituire in modo più rigoroso una Commissione Speciale ex Statuto e Regolamento comunale al fine di effettuare un doveroso controllo rispetto ad una situazione diventata ormai imbarazzante per i costi sostenuti, che rappresentano una continua emorragia in termini di spese correnti, e per le correlate ed inconcludenti lungaggini nel dare risposte concrete e fattive al grave problema in questa sede manifestato.
Fabio Bristot – Rufus