VAIA: BREVE RIFLESSIONE PER SAPER DIRE ANCORA GRAZIE!!
Dico la verità. Non amo particolarmente i Prefetti ed il loro ruolo, spesso lontano dal conoscere il territorio e le sue problematiche, le comunità proprie di quel territorio e la loro interazione con le nostre “terre alte e storte”.
Fanno eccezione alcuni uomini che, invece, definisco giusti perché attenti ad ascoltare prima di parlare. Uno di questi è di certo il Prefetto di Belluno che lo scorso anno, ancorché deriso anche sui social al pari del sottoscritto (nda: un coglioncello mi disse “Bristot stai procurando allarme inutilmente, smettila che tanto non succede niente come sempre”) è riuscito ad esercitare con grande capacità il suo ruolo istituzionale.
Se un anno fa, infatti, il Prefetto non avesse tenuto una posizione ferma ed assolutamente rigida rispetto a chi minimizzava la portata dell’evento o che, addirittura, era propenso a credere all’ennesima bufala meteorologica, quel giorno avremo contato, di certo, numerosi morti e feriti in più.
Per questo motivo va reiterato il ringraziamento di tutta la comunità Bellunese, al quale si aggiunge il mio personale, per quanto poco possa contare.
Grazie, dunque, perché Vaia è stato alla fine meno doloroso in termini di uomini lasciati sotto una pianta schiantata con violenza o dentro un fiume impazzito.
Allo stesso modo, non è retorica di circostanza nè captatio benevolentiae, credo si debba ringraziare anche Gianpaolo Bottaccin per la tenace presenza dimostra in quei giorni di autentica crisi del nostro territorio. Governare e commentare processi emergenziali dal divano è, infatti, piuttosto semplice… essere dentro il territorio urlante per il vento e per le sferzate della tempesta, altra condizione. Grazie, dunque, anche a lui.
Credo – concedetemi questo ultimo pensiero – che saper ringraziare ci renda tutti un pò meno acidi e solidali.
Rufus