A seguito dell’evento valanghivo registro ieri sotto Forcella della Neve a Misurina (BL) e che ha coinvolto anche dei minori, con queste poche righe non desidero certo creare thread ripieni di inutile cattiveria, gonfi di pulsioni primordiali che non cambierebbero affatto il senso del mio scrivere né la sostanza, ma affermare solo, con serenità, che esistono specifici bollettini nivologici, molto puntuali, che non possono essere sempre disattesi con i “se” e con i “ma”. Ieri il grado era “4”. Punto. Il discorso di certo non si può esaurire in un post, ma è sufficiente per affermare che le trappole euristiche sono sempre più comprovate e, spesso, anche le bias diventano, alla fine, un percorso facile per effettuare un approccio superficiale alla montagna. Così è stato ieri e per fortuna non ci sono stati morti, solo una ragazzina ferita e tanta paura anche negli altri suoi coetanei, ragazzini anch’essi. Andiamo oltre, dunque. Ragioniamo allora in termini di informazione forte e diffusa, di prevenzione rigorosa, di qualità e di quantità, rispetto alle quali non c’è però avversativa (ma) o periodo ipotetico (se) che tenga. Tutti possono sbagliare (lo ho fatto sovente), ma si deve avere il coraggio (è davvero anche questa una forma di coraggio) di rinunciare in nome dell’amore per la montagna, di sé stessi e dei nostri compagni. Altro non servirebbe dire.. se non che un pò di onestà intellettuale non guasterebbe mai in quanto componente necessaria per maturare processi ed obiettivi. Per l’encomio eventuale, però, dei soccorritori aspettiamo… gradi di pericolo significativamente minori o chiudiamo decisamente l’ARPAV in quanto ente non funzionale a ridurre con il proprio lavoro incidenti ed infortuni.
Fabio Bristot – Rufus