“Siamo nella sua casa, al Quirinale, per farle sentire il nostro affetto e la nostra profonda riconoscenza”. Con queste parole il Presidente Nazionale del CNSAS, Maurizio Dellantonio, ha presentato oggi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella più di cinquanta operatori del Soccorso Alpino e Speleologico, arrivati al Quirinale da tutt’Italia per omaggiare Mattarella.
“Caro Presidente, è con profonda emozione che accompagno da lei il Soccorso Alpino e Speleologico: una comunità resiliente, capace di orientare positivamente le scelte e i cambiamenti, capace di realizzare qualcosa di positivo per l’intero Paese”, aveva detto in apertura dell’incontro il Presidente Generale del CAI, Vincenzo Torti, che ha fortemente voluto portare anche la testimonianza e un messaggio di saluto dell’intera famiglia del Club Alpino Italiano.
“Saluto con affetto e stima tutti i membri del Soccorso Alpino e Speleologico – ha detto il Presidente della Repubblica, rivolgendosi ai soccorritori presenti – Il Soccorso Alpino è l’immagine di un’Italia positiva, altruista, pronta ad aiutare il prossimo. Incarna appieno i valori del volontariato e della solidarietà, rappresentando ai livelli più alti in nostro Paese. Voglio ringraziare personalmente tutti gli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico, le loro famiglie e rivolgo anche un pensiero ai caduti in servizio, mentre si adoperavano per aiutare il prossimo in difficoltà”, ha proseguito il Presidente Mattarella.
“In occasione del 65° Anniversario di Fondazione del Corpo che ho la responsabilità di rappresentare, – aveva detto precedentemente il Presidente del CNSAS Dellantonio rivolgendosi al Presidente della Repubblica – ritengo sia azione importante ricordare i soccorritori, le loro famiglie, che si sono impegnati e si impegnano ogni giorno, senza soluzione di continuità e con coefficienti di rischio oltremodo marcati, per garantire un pubblico servizio che viene reso in stretta sinergia con il ‘Sistema 118’. Un servizio che è strategico quanto fondamentale per il nostro Paese e per le sue comunità, nei luoghi e nelle località più impervie dell’Italia, spesso le più fragili. Un impegno quotidiano oneroso e spesso doloroso – ha continuato il Presidente del Soccorso Alpino, rivolto a Mattarella e a tutti i presenti – quello compiuto anche con il sacrificio personale del nostro personale, come testimoniano le Medaglie d’Oro al Valor Civile conferite al CNSAS il 26 settembre 1968 e il 26 maggio 1969, la Medaglia d’Oro al Valor Civile del 30 aprile2010, oltre a quelle conferite ai singoli soccorritori, in vita e alla memoria, e la Medaglia d’Oro della Protezione Civile conferita il 9 novembre 2010”
Una storia che parte da lontano
L’incontro fra Presidenza della Repubblica e CNSAS è nato anche nel segno dell’anniversario dei 65 anni dalla formazione, formalmente avvenuta il 12 dicembre 1954 per volontà del Consiglio Centrale del Club Alpino Italiano, dando avvio a un’organizzazione strutturata a livello nazionale che metteva a sistema quelle forme di aiuto e solidarietà che da sempre erano presenti nelle comunità di montagna.
Sessantacinque anni dopo, grazie all’impegno, alla passione e alla dedizione dei componenti del Soccorso Alpino e Speleologico, la pioneristica organizzazione di un tempo è via via cresciuto nella propria istituzionalizzazione, divenendo il punto di riferimento a livello nazionale per il soccorso in montagna, in ambiente ipogeo e, in genere, per il soccorso in ambiente ostile e impervio.
Soccorso Alpino: leggi ad hoc e normative ampliate nel tempo
La Repubblica Italiana ha riconosciuto le peculiarità del Soccorso Alpino e Speleologico, affidandogli importanti responsabilità e prerogative. Fra le principali leggi che regolano l’operato del CNSAS ricordiamo, in particolare, nel vigente ordinamento la L. 26 gennaio1963, n. 91, la L. 21 marzo 2001, n. 74, la L. 27 dicembre 2002, n. 289 e la L. 26 febbraio 2010, n.26. Numerose le leggi regionali, che regolano e finanziano il Soccorso Alpino e Speleologico e altrettanto numerose le normative e gli accordi deliberati con i Sistemi Sanitari delle Regioni, in primis per il delicato compito di elisoccorso.
L’organico: stazioni di soccorso in tutt’Italia
Il CNSAS è una realtà presente su tutto il territorio nazionale. Conta circa 7mila tecnici, donne e uomini che dedicano il loro tempo per essere formati e certificati tecnicamente e per essere sempre pronti ad intervenire – h:24, 365 giorni all’anno – dove viene chiesto.
Nel 2018 il numero record di interventi: ma la crescita è costante sin dalla nascita
Più di 9mila sono stati gli interventi di soccorso effettuati solo nel corso del 2018 (esattamente 9554), con il salvataggio e recupero di quasi 9500 persone: operazioni che hanno visto coinvolti nel complesso 40.270 soccorritori, operanti in scenari ed ambienti dove la preparazione e la competenza del singolo deve saper coniugarsi con la sicurezza basilare al lavoro d’ Con questo impegno severo che si è sviluppato di anno in anno, sino ad oggi, il CNSAS ha effettuato
Nella sua storia il Soccorso Alpino ha svolto complessivamente 169.836 missioni di soccorso censite, traendo in salvo o recuperando 186.564 persone, di cui 58.820 illesi che si trovavano in imminente pericolo di vita o in forte difficoltà tecnica, 109.891 feriti con vari codici di gravità, 15.711 persone decedute e ricercando 2.051 persone disperse (dati al 31.12.2018).
La Protezione Civile
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è stato in prima linea in tutte le principali calamità italiane degli ultimi anni. Dal terremoto de L’Aquila al sisma del Centro Italia del 2016 e 2017, passando per la Valanga di Rigopiano o l’attuale attività di questi giorni per il maltempo che flagella parte delle Regioni italiane. In passato il Soccorso Alpino si è distinto in tantissimi contesti di emergenza, nazionale e internazionale, fra cui il disastro del Vajont, le alluvioni in Sardegna, il terremoto in Nepal e tante altre situazioni dove la popolazione civile è stata pesantemente colpita da disastri naturali e artificiali.