INTRODUZIONE
Pensiamo che introdurre una pubblicazione che vuole in qualche modo, anzi vuole con forza, ricordare qualcuno, sia un compito gravoso. Ricordare qualcuno dovrebbe essere, infatti, un percorso quotidiano, un sentimento autentico ed intimamente vissuto. Diversamente si scade nel manierismo determinato dalla ricorrenza.
Lo è tanto più per chi, da quel giorno, ha vissuto ogni attimo tra i fotogrammi reali di quanto era successo ed immagini distorte del tempo successivo che alla fine hanno permeato tutto di disagio e di impotenza, nella vana ricerca di portare indietro proprio il tempo e di rendere più lieve chi da quel tempo è stato costretto, stritolato, oppresso …
Non vogliamo rinunciare a dire qualcosa arrendendoci alle parole che non vengono, ma lasciateci questa unica licenza, lasciateci cioè richiamare qualcosa che già abbiamo scritto quella sera del 22 agosto 2009, di ritorno da Cortina, quando su un post it avevamo lasciato liberamente andare la penna solo per cercare di convincere noi stessi che tutto ciò era drammaticamente successo ed terribilmente vero e non vi sarebbe stato un ritorno possibile. Ci sarebbe stato alla fine solo un prima ed un dopo, senza mediazioni di sorta.
Altro non sapremo ora dire.
Dario, Marco, Fabrizio e Stefano se ne sono andati come solo le gocce di rugiada sanno fare, al mattino, quando imperlano i fili d’erba tra le rocce ed un sole tiepido inizia a colorarne di ocra e rosa le pareti.
Se ne sono andati nel fragore di un silenzio che non riesce più a scaldarci di gioia e risa perdutamente ormai lontane, ma che in ogni attimo, in ogni istante, ci ricorda, ci insegna e ci ammonisce a dover mantenere inalterata la passione per la montagna e per le sue comunità, la solidarietà e lo stesso spirito che ci farà proseguire nel servizio.
Loro avrebbero fatto altrettanto. Loro, così avrebbero voluto.
Grazie Dario, Marco, Fabrizio e Stefano.
Fabio Bristot – Presidente Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi
Gianni Mezzomo – Vice Presidente Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi