Qualche giorno addietro ho vissuto un pomeriggio oltremodo emozionante, nel corso del quale il Prefetto di Belluno, che desidero ringraziare pubblicamente, mi ha consegnato il diploma dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana (a sua volta conferitami dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri), per la mia attività quasi trentennale nel Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e, in modo particolare, per l’attività normativa e legislativa prodotta nel medio periodo a livello nazionale e locale.
Se continuassi a parlare solo di me… sarebbe un inutile e goffo “rigonfiamento di petto”, nulla di più. Come è corretto che sia, invece, vorrei parlare dei veri artefici silenziosi che stanno dietro a questa onorificenza.
Desidero, dunque, dedicare questa giornata e i suoi simboli alla mia famiglia: ad Antonella, la mia compagna, e a mia figlia Caterina. Senza il tempo, davvero tanto tempo, che ho loro sottratto non sarei riuscito a fare quanto ho realizzato a favore del Soccorso Alpino, errori inclusi.
Con questa dedica certamente simbolica, ma autentica nello spirito voglio, infatti, riconoscere quanto mi hanno concesso fare con la loro paziente sopportazione. Non era sempre scontato che ciò avvenisse.
Voglio dedicare questa onorificenza a mio padre, mia madre e mia sorella che tutti questi anni non hanno mai detto “ma non ti sei ancora stufato”, ma al contrario hanno sempre chiesto “oggi, sei riuscito a fare qualcosa di buono per il Soccorso Alpino?”, segno semplice e poderoso al contempo che condividevano senza riserve quanto andavo facendo.
Non posso però non indirizzare questa dedica anche al Soccorso Alpino “Dolomiti Bellunesi”, ricordando in modo del tutto particolare quei volontari deceduti per ragioni di servizio, troppi davvero per la nostra organizzazione. Volontari che però sento, con tutto me stesso, ancora vivi e ancora parte della straordinaria famiglia che si chiama Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Grazie anche a loro.
Fabio Bristot – Rufus