Tutto può finire senza concludersi. Anche nell’amicizia, così come nell’amore, sono convinto che non possa e debba essere un continuo prostituirsi nel chiedere di esserci, poiché il negarsi sempre connota, alla fine, solo assenza.
L’amicizia dovrebbe, all’opposto, saper ancora compenetrarsi lo spirito.
L’amicizia dovrebbe saper ancora reciprocamente narrarsi.
L’amicizia dovrebbe saper ancora dirsi di noi, delle nostre compagne e dei nostri figli.
L’amicizia dovrebbe saper ancora evocare sogni e speranze.
L’amicizia dovrebbe saper ancora investigare le paure e i tremori che generano l’ignoto.
L’amicizia dovrebbe.
Sono convinto che l’amicizia sia, in ultima analisi, un percorso di responsabilità, un sentiero che senza soluzione di continuità percorre la montagna in un moto strano davvero, dove il salire richiama già il tornare a valle e ripartire nuovamente verso la cima. Uscire da questo sentiero è di certo una possibilità del tutto legittima, un uscire che spezza però per sempre l’incanto di questa dialettica.
Fabio Bristot – Rufus