INTRODUZIONE Prima di accingermi a scrivere questo breve ricordo di Don Claudio, mi sono posto una serie di domande sia di carattere metodologico sia di tipo sostanziale: mi sono, infatti, chiesto se l’esercizio del ricordo sia sempre un’azione eticamente appropriata o se sia, invece, un tentativo strumentale di caratterizzarla per uno o più aspetti che in realtà interessano solo all’autore. L’esercizio del ricordo può trarre origine dalla rivisitazione di vicende realmente condivise, dalla narrazione di sfaccettature composite e durature o evanescenti e sfuggevoli della personalità del soggetto e – perché no – dalla sublimazione dell’insegnamento che il suo vissuto ha saputo trasmettere. Il ricordo, quindi, come occasione di cogliere l’emozione della vita, rinnovata nella memoria e nel cuore. Questo scritto non è, dunque, una biografia quanto, piuttosto, il tentativo di far conoscere il messaggio di Don Claudio perché la narrazione, pur con tratti a volte magari imprecisi, vorrebbe raccontare…